Su Nennere: una bella tradizione pasquale

Su Nennere di Claudia Deriu
Su Nennere di Claudia Deriu

 


Su Nennere 'e Chida Santa

Su Nennere è il tipico piatto di germogli di frumento, fatti crescere al buio in modo che le piantine assumano un colore giallo paglierino. Questi pallidi germogli sono usati per adornare il Sepolcro dal Giovedì Santo I piatti si preparano all'inizio della Quaresima (in alcuni paesi si usa mettere a dimora i chicchi il primo venerdì di Quaresima, in altri, come a Cuglieri, il venerdì seguente la III domenica di Quaresima)


Il nennere nella cultura agropastorale ha un valore sacrale e un'importanza tutta speciale se lo sia osserva con attenzione a iniziare dalla sua meticolosa preparazione. I chicchi di frumento sono prima messi a bagno in acqua tiepida nella notte del giovedì seguente la III domenica di Quaresima (il rimando alla lavanda dei piedi o alla purificazione della salma è chiarissimo), il giorno seguente, il venerdì, i chicchi sono scolati e messi a dimora sui piatti (la bara) nei quali è stato preparato un letto di stoppa inumidita (il lino della sindone). Quindi questi piatti sono riposti al buio (sepoltura, sepolcro). Per quattro giorni consecutivi sono innaffiati leggermente (istiddiados) con acqua tiepida, dal quinto giorno in poi s'innaffiano un giorno sì e un giorno no, fino a giungere alla mattina del Giovedì Santo. I chicchi seminati sono ormai diventati pallide e fragili piantine. È giunto il momento di prepararli per portarli al Sepolcro del Signore. Prima però, fra gli steli è collocato un lume (segno di fede e di risurrezione) e le deboli piantine sono fasciate con un nastro scarlatto di raso (segno del sangue versato), e ancora vi si possono aggiungere dei fiori come le violette, le bocche di leone, le fresie o altri fiori (segni di tristezza e di gioia, di Pasqua). Il nennere così preparato si porta in chiesa per addobbare il Sepolcro, rendere omaggio e adorare il Cristo morto, in attesa della sua risurrezione. Assolto questo compito le pallide piantine, si gettano, in segno di benedizione, nei campi seminati, con formule di preghiere improvvisate dal contadino. Questo rito serve per favorire un contatto con l'aldilà e a propiziare l'innalzarsi delle messi.                                                     

(da Nanni 'e Logu 2)

Su Nennere di Anna Maria Lai
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