Gavoi e le sue tradizioni

21.04.2022

di Francesco Lavra


Gavoi è nota per le sue feste religiose, che con grande sfoggio di paramenti e luminarie coinvolgono tutta la popolazione. Di particolare carattere la novena e la festa campestre dell' ultima domenica di luglio al santuario della Madonna d' Itria, a mille metri di altitudine sull'altopiano di Lidana. I novenanti affollano il santuario per tutti i 15 giorni precedenti, durante i quali alloggiano nelle cumbessias, casupole per i pellegrini, e mangiano nei prati circostanti il santuario , dove si trova Sa Perda Longa. Oltre alle celebrazioni religiose, la festa prevede anche la famosa corsa di cavalli Su Palu de Sa Itria, fra le più antiche e tradizionali corse di questo tipo in Sardegna. La festa de Sa Itria finisce il mercoledì con " Sa Ghirada", è il rientro dal santuario dei novenanti, accompagnati da più di 120 cavalli. Durante l' anno i gavoesi celebrano anche altre feste religiose importanti. Per Sant' Antonio, il 17 di gennaio, si accende il falò tradizionale, attorno al quale avviene la processione con tre giri attorno al fuoco dedicato al santo. Sant' Antioco si festeggia nelle settimane dopo Pasqua. Per San Giovanni, il 24 Giugno, i fedeli in processione accompagnano il santo nel giro del paese, con numerosi cavalli. Ultima festa religiosa specifica di Gavoi è San Gavino, il 25 ottobre, patrono del paese. Ci sono poi le feste laiche e civili, come il famoso Carnevale Gavoese, che inizia il giovedì grasso chiamato zobia lardajola, perché in questa giornata, in passato, si preparavano le fave con il lardo. Il giorno di Sa Sortilla de sos Tumbarinos, la notissima sfilata dei tamburini di Gavoi, che passano per le vie del centro producendo un suono assordante suonando strumenti costruiti con la pelle di pecora, capra o asino incollate su vecchi setacci, forme in legno per il pecorino o vecchi secchi di sughero usati per mungere le pecore, le vacche e le capre. I musicisti improvvisati suonano su tamburinu ( tamburo), ma anche su pipiolu ( lo zufolo), su triangulu ( il triangolo) e su tamborro (un antico strumento a corda) seguendo il fantoccio Su Zizzarone che alla fine del carnevale verrà bruciato. Il carnevale, sicuramente il più musicale dell' isola, accompagnato da canti e balli tradizionali, continua poi il sabato, la domenica, il lunedì, il martedì successivi, concludendosi il mercoledì delle Ceneri con il segno di croce fatto sulla fronte con il sughero bruciato. Infine, la seconda settimana di ottobre, si festeggia Ospitalità nel cuore della Barbagia, tra le sagre regionali più famose e frequentate: tre giorni di mostra e degustazione dei prodotti locali e della Barbagia: salumi, formaggi, patate, pan'e fresa ecc...

Foto: dal Web, Barbagia.net



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