La Festa di San Giovanni

Il 24 Giugno, in tutta Europa ricorre la festa di san Giovanni Battista. E' una festa del cattolicesimo, di origine pagana (Litha), che  alla vigilia del giorno di venerazione del Santo, di sera,  è usanza in diversi paesi accendere fuochi. L'origine di questa usanza è associata alle celebrazioni per l'arrivo del solstizio d'estate, che cade il 21 giugno nell'emisfero settentrionale, il cui rito principale era quello di accendere un fuoco. 

Nella sua versione più propriamente pagana, lo scopo del rito era quello di dar più "forza" al Sole. Infatti, a partire da quel giorno il sole si preparava a diventare sempre più "debole", poiché le giornate si accorciavano sempre più fino al solstizio d'inverno. Simbolicamente, il fuoco aveva una funzione "purificatrice" nelle persone che lo guardavano. Si celebra in tutta d'Europa, ma è particolarmente forte in Spagna (Noche de San Juan), Portogallo (Fogueiras de São João), Norvegia (Sankthans), Svezia (Midsommar), Finlandia (Juhannus) e Regno Unito (mezza estate). 

In Sardegna il rituale è comune a tutti i paesi: la sera del 23  giugno si preparano i fuochi rionali e in modo conviviale ci si ritrova tutti attorno. In passato, trovarsi intorno al fuoco nei giorni del solstizio d'estate era un momento importante per gli abitanti sardi. Oltre a propiziare i raccolti, il fuoco diventava testimone dell'amicizia e dell'amore, essendo alla base di un vero e proprio rituale. Tenendosi per mano e saltando il falò per tre volte, le persone sancivano i rapporti di "Comare" e "compare", rapporto che durava per tutta la vita. L'importanza di questo rito antico è raccontata anche da Grazia Deledda in "Marianna Sirca" (anno di pubblicazione 1915)

"...Marianna ricordava confusamente che da bambina, nella notte di San Giovanni, aspettava qualche cosa di simile; aspettava, nel buio cortile di casa sua, che il cielo a mezzanotte si aprisse e lasciasse scorgere Dio in mezzo a un giardino luminoso"...

"...Simone! Tu non credi a quello che pensi! Non sono Caino! Se tu mi ripeti una terza volta di andarmene me ne andrò davvero, ma, ascolta, non mi vedrai più. Ricordati che ci siamo giurati fede la notte di San Giovanni; e il compare di San Giovanni, quale io sono per te e tu per me, è più che la sposa, più che l'amante, più che il fratello, più ancora del figlio. Non c'è che il padre e la madre a superarlo ..."

"A Bortigali - così come ci racconta Antonio Idili, la festa di san Giovanni si festeggia il 23 e il 24 giugno. In onore del santo si celebra la messa la sera del 23 presso chiesa di san Giuseppe dove, tra l'altro, è presente una statua antica di San Giovanni. È consuetudine dopo la messa saltare il fuoco per tre volte il fuoco, recitando la seguente filastrocca:

"Compare compare 

 Su pane de isposare

 Su pane de allegria 

Su pane de sa Vida mia"

 In questo modo si diventa compari o comari per tutta la vita"


Salvatore Sotgiu ci racconta che "... A Sedilo, Il 24 Giugno si festeggia il Santo Patrono, San Giovanni Battista. La mattina viene celebrata la messa in onore del Santo, mentre la sera avviene la processione a piedi accompagnata dai cavalieri a cui viene consegnata una bandiera per dirigere tutto il gruppo. La bandiera viene assegnata qualche giorno prima dal prete tramite un'asta tra tutti i cavalieri"


Salvatore Meloni ci racconta che: "A Noragugume, per San Giovanni  si fanno i fuochi nei vari rioni del paese ed ogni abitante di quel rione salta il fuoco a croce insieme ad un altra persona che sia maschio o femmina  diventando compari o comari di San Giovanni per tutta la vita. Il 24 Giugno si celebra la messa e si va in processione in onore di San Giovanni per le vie del paese mentre la sera, sempre per onorare il santo corrono gli asinelli"


Alessandro Marchi ci racconta invece che ... "Ad Abbasanta la mattina viene celebrata la messa in onore al Santo mentre la sera si fa la processione a Cavallo a cui partecipa tutto il paese. In ogni rione  le persone di nome Giovanni organizzano un piccolo fuoco ed i partecipanti usano saltare il fuoco tenuti per mano scambiandosi la promessa di lunga amicizia (comparese de sos frorese).


Appare molto interessante l'elemento culturale che ci riporta Ilaria Demurtas:

"Tutto avrà inizio alle 19 con la raccolta delle erbe magiche subito dopo verrà celebrato il rito de "S'abba muda". I partecipanti dovranno sorseggiare dell'acqua e poi, in religioso silenzio, percorrere il sentiero che li condurrà davanti al falò. Una volta giunti lì, dove le fiamme ardono, si assisterà a un altro rituale: quello del salto del fuoco con un'altra persona che una volta saltato il legame è per sempre e si diventa compari o comari. Secondo il calendario astronomico tra il 23 e il 24 giugno, ha inizio l'estate. Stando a quello agricolo, invece, siamo già nel bel mezzo della stagione calda. Si narra che a rendere magica la notte più breve dell'anno, sarebbe un particolare fenomeno astronomico capace di influire beneficamente sugli elementi, sulla terra e su coloro che la abitano"

L'acqua, elemento magico nella notte di San Giovanni
L'acqua, elemento magico nella notte di San Giovanni

La notte a cavallo tra il 23 ed il 24 giugno è una notte molto particolare in cui si prepara l'acqua di San Giovanni, che secondo la leggenda, possiede virtù curative e protettrici. Secondo la tradizione, la sera del 23 giugno si usava preparare una bacinella d'acqua riempita con fiori, erbe, e aromi, lasciarla tutta la notte all'aperto, e l'indomani mattina (ovvero il giorno di San Giovanni) utilizzarla per lavarsi il viso. Gli ingredienti utilizzati erano scelti tra quelli più facilmente reperibili nella zona. Tra le più importanti spiccano però l'iperico (che viene chiamata addirittura erba di San Giovanni), la lavanda e il rosmarino.

L'antico rito è legato al solstizio d'estate: nel giorno più lungo dell'anno la natura giunge al massimo splendore ma, nonostante la forte rinascita, bisogna prestare attenzione agli eventi sfortunati come siccità, forti temporali o malattie delle piante, che rovinerebbero i raccolti. Per evitare queste situazioni nefaste si fanno falò propiziatori, che rappresentano il sole e si prepara appunto l'acqua di San Giovanni per raccogliere la rugiada, che simboleggia la Luna.

Per realizzare il proverbiale elisir bisogna raccogliere una misticanza di erbe e fiori spontanei come iperico, lavanda, artemisia e malva, fiori e foglie di menta, rosmarino e salvia. Si possono trovare e raccogliere anche i fiordalisi, i papaveri, le rose o la camomilla, in base alle fioriture presenti nel proprio territorio.

Si raccomanda di rispettare la natura durante la raccolta delle erbe, di non raccogliere quantità eccessive di esemplari e di non estirpare le piante alla radice. Dopo il tramonto le erbe raccolte vanno messe in acqua e si lasciano all'esterno per tutta la notte, così che possano assorbire la rugiada del mattino e acquisire proprietà "magiche".

La mattina del 24 giugno, l'acqua di San Giovanni si utilizza per lavare mani e viso, in una sorta di rituale propiziatorio e di purificazione per ricevere amore, fortuna e salute.

Il rituale si divide in varie fasi, ognuna di esse può ispirare alcuni stati d'animo:

  • 1) Raccolta delle piante: conoscenze e rispetto.
  • 2) Esposizione dell'acqua alla notte: abbandono e fiducia.
  • 3) Bagno con l'acqua di San Giovanni: purezza e rinascita.

La tradizione, inoltre, narra che l'acqua di san Giovanni fosse utile per far ricrescere i capelli, favorire la fecondità, curare la pelle ed allontanare le malattie.


L'Acqua di San Giovanni

La magica acqua di San Giovanni
La magica acqua di San Giovanni
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia