La Festa di San Giovanni a Fonni

Il 24 giugno ogni anno a Fonni si festeggia San Giovanni, che è anche il patrono de paese. Per quest'occasione si fa una bellissima processione alla quale partecipano

  •  i cavalieri de S'Istangiartu (gruppo di cavalieri scelti in costume tradizionale) 
  •  i cavalieri che indossano la camicia bianca, 
  • i residenti con l'abito tradizionale fonnese  
  • i gruppi ospiti in abito tradizionale 

Segue ancora tutto il resto del corteo. I cavalieri portano in processione un pezzo molto importante di questa festa,  qual è "Su Cohone e Vrores" ,  il pane votivo dedicato al Santo. Questo pane ha delle origini abbastanza antiche e pare derivi da una sorta di leggenda:  la leggenda di Predi Murru.

Si racconta che nel 1865 il paese di Fonni fu martoriato da un'invasione di cavallette che avevano distrutto i raccolti, per farle andare via i fonnesi si invocarono al Santo patrono ma niente, andarono a benedire i campi, provarono a ricorrere a pratiche magico-religiose ma tutto risultava inutile Pare però che un giorno un sacerdote di nome Predi Murru accompagnato dal un frate aiutante si stesse dirigendo in un ovile a chiedere l'elemosina, alla vista dei due però i pastori dell'ovile che erano di Fonni esclamarono "arrivano i corvi, liberiamo i cani" , questi ultimi con ferocia si avventarono contro Predi Murru, il quale si difese puntando un crocifisso sui cani ed esclamando " fra di voi " e così i cani si azzuffarono tra di loro come per magia. Il sacerdote riusciva addirittura ad uccidere uno stormo di uccelli che magari stava rovinando i frutteti o le vigne con una specie di filastrocca che dice: " vaedicche isturru non ti pappes sa heressia in ordine de Predi Murru e de tottu sa cressia" se lo stormo non eseguiva l'ordine con tre segni della croce veniva ucciso. Vedendo la scena dei cani e sentendo la storia degli stormi il prete venne accompagnato immediatamente nei posti invasi dalle cavallette per provare a risolvere la situazione con un rito. Il rito fece effetto, uccidendo le cavallette ma creando un' imprevisto, vennero uccisi anche tutti gli uccelli eccetto i cuculi. Rimasero però i nidi degli altri uccelli con le rispettive uova e allora i cuculi iniziarono a costruire un grande nido, vennero anche aiutati dalla gente che stava lì e così le uova vennero covate tutte insieme. Il primo uovo a schiudersi fu quello di storno, il quale per il primo volo si pose sul dorso del cuculo, che rappresenta "sa pudda" nel cohone, venendo così paragonato ad una gallina, mentre lo storno rappresenta "su puggioneddu". Questi "puggioneddos", che costituiscono su Cohone 'e Frores, vengono fatti da una singola donna del paese che conserva la ricetta e la svelerà solamente a sua figlia. Ogni anno ne vengono preparati circa 150 per i cavalieri, e un altro centinaio per amici e parenti del priore. Una volta finita la processione i cavalieri si dirigono verso Viale del lavoro in cui si svolgerà "sa 'arrela 'e vrores" ovvero le pariglie in onore del santo, le quali si fanno da molto tempo, tanto che già nell' ottocento le nominava Vittorio Angius. Il 24 giugno però non è solo una semplice giornata di festa, ma una giornata magica, per la quale ci sono molte leggende e usanze, una giornata in cui a seconda del tempo che fa gli antichi prevedevano la seguente annata agraria, oppure si dice che sia la giusta giornata per raccogliere un certo tipo di fiori come l'iperico e il cardo. Ma questa è solo una minima parte di ciò che caratterizza la giornata di San Giovanni, patrono di Fonni e della Barbagia.

Cavalieri de S'Istangiartu per la Festa di San Giovanni - Fonni
Cavalieri de S'Istangiartu per la Festa di San Giovanni - Fonni
Su Cohone 'e Vrores
Su Cohone 'e Vrores

Su Cohone ' Vrores è il termine con il quale viene indicato il pane dedicato e preparato in occasione della festa di San Giovanni Battista a Fonni, il 24 giugno.Si tratta di una complessa elaborazione composta da una focaccia a forma di torta dal diametro di 40 cm e una decina di centimetri di spessore, sulla quale vengono infilati dei bastoncini di canna che reggono 160 puggiones (uccelli) e 5 puddas ( galline). Al centro nella composizione si trova il nido, con 5 cm di diametro, che viene decorato con chicchi di grano finto e con sopra 3 puggioneddos (uccellini). Attorno al nido vi sono 4 puddas, una delle quali porta sul dorso un puggioneddu. Il tutto è costituito da un' impasto di acqua di sorgente con semola molto fina: miele, su postiddu (mandorle grattugiate), manteca (composto di sostanze grasse farà le quali il burro). Il peso di su Cohone 'e Vrores è di circa 8 chili e per la sua preparazione sono necessari cinque o sei mesi di lavorazione. Saranno inoltre confenzionati altri 150 puggioneddos circa, che una volta terminati i festeggiamenti verranno distribuiti ai soci, alle autorità ed ai parenti e amici dell' organizzatore dei festeggiamenti civili, il 'cassiere'. Il giorno della festa il pane verrà Benedetto dal sacerdote prima della Mintha Hantada (messa cantata), per poi essere portato dal 'cassiere' durante tutta la processione e dai cavalieri a casa del 'cassiere' al termine del rito.

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