La Settimana Santa a Borore

"A Borore i riti della Settimana Santa, come di consuetudine, iniziano la Domenica della Palme: dopo la messa solenne si va in piazza in processione dove si consegnano le palme benedette in ricordo dell'arrivo di Gesù a Gerusalemme. La tappa successiva è il Giovedì Santo: di sera durante la celebrazione della messa il parroco effettua la lavanda dei piedi ai confratelli e toglie le ostie benedette dal tabernacolo in segno di lutto.  Il giorno successivo, il Venerdì santo, nel primo pomeriggio, il prete insieme ai confratelli attuano il rito de "S'incravamentu"; si recano dalla chiesa principale alla chiesetta del Carmelo per prendere la croce, le scale e il Cristo che sarà crocifisso. La notte, prima di effettuare il rito contrario de "S'iscravamentu" i chierichetti escono nelle vie del paese a suonare la "matraccula" uno strumento tradizionale sardo che viene suonato il giorno al posto delle campane perché queste tacciono in segno di lutto.

Due persone  scelte ad impersonare i discepoli  Giuseppe d'Arimatea e Pietro, hanno il compito di deporre Gesù dalla croce e di metterlo nel letto pieno di fiori. Verrà portato per le vie del paese fino a riportarlo nella Chiesa del Carmelo. 

Il sabato si celebra la veglia pasquale dove il rito principale consiste nel riempire di nuovo le acquasantiere, precedentemente svuotate in segno di lutto. La domenica di Pasqua prima della messa solenne si tiene "S'incontru" tra la Madonna e Gesù; i confratelli si dividono, un gruppo si dirige al Carmelo per prendere Gesù mentre gli altri prendono la Madonna dalla chiesa dell'Assunta e si incontrano in piazza, luogo in cui il prete fa la benedizione e toglie l'abito del lutto e la corona di spine alla Madonna a simboleggiare la Resurrezione del Figlio.

Enrico Cau 

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