San Pantaleo

E' il Santo Patrono di Macomer,  si festeggia il 27 luglio con una processione solenne che si snoda per le vie del paese, attraversando il centro storico per poi percorrere la via principale e fare  poi ritorno in parrocchia. 

Secondo la tradizione agiografica, era figlio del pagano Eustorgio, uomo molto ricco di Nicomedia, e di Eubula, che lo educò al cristianesimo: successivamente, si era allontanato dalla religione ed aveva studiato medicina, arrivando a diventare medico di Galerio.

Ritornò al cristianesimo grazie al prete Ermolao e, alla morte di suo padre, entrò in possesso di una grande fortuna: spinti dall'invidia, alcuni colleghi lo denunciarono all'imperatore durante la persecuzione di Diocleziano. L'imperatore avrebbe voluto risparmiarlo e cercò di persuaderlo ad abiurare. Pantaleone, però, confessò apertamente la sua fede e, per mostrare di essere nel giusto, risanò un paralitico: ciò nonostante, egli fu dapprima condannato al rogo, ma le fiamme si spensero, poi ad essere immerso nel piombo fuso, ma il piombo si raffreddò miracolosamente; a questo punto Pantaleone fu gettato in mare con una pietra legata al collo, ma il masso prese a galleggiare; venne condannato ad feras, ma le belve che avrebbero dovuto sbranarlo si misero a fargli le feste; fu poi legato ad una ruota, ma le corde si spezzarono e la ruota andò in frantumi. Si tentò anche di decapitarlo, ma la spada si piegò e gli aguzzini si convertirono. Pantaleone pregò Dio di perdonarli, motivo per il quale egli ricevette pure il nome di Panteleemon (in lingua greca, colui che di tutti ha compassione).

Infine, quando egli diede il suo consenso, gli fu tagliata la testa.

La Chiesa di San Pantaleo a Macomer

La chiesa di San Pantaleo è situato nella periferia del centro abitato di Macomer La chiesa, dedicata la santo patrono San Pantaleo, risale al XVI secolo e mostra lo stile gotico-rinascimentale. Nel 1573 venne affidata al "Maistru Migheli Puig piccapedreri" la costruzione del campanile  e nel 1607 venne rifatta la facciata. 

La costruzione incluse anche la cappella del Castello oggi dedicata a San Giovanni, eredità di quella fortezza distrutta con la battaglia di Macomer nel 1478. Molto probabilmente, il riadattamento dei resti del maniero andato distrutto giustificano l'assenza dell'abside nella chiesa.

Facciata tripartita da lesene della Chiesa di San Pantaleo; nello sfondo il campanile arricchito sulla sommità da mascheroni e figure zoomorfe

Cappella di San Giovanni in una foto degli anni '50. Da notare la particolarità dell'accessorio posto in basso a destra nella foto: si tratta una piccola acquasantiera dotata di uno scarico che permetteva di far defluire l'acqua santa al momento del ricambio, andando a finire nelle fondamenta della Chiesa.


Perchè abbiamo inserito la figura di san Pantaleo senna sezione dedicata al Culto del Grano?

Non si hanno notizie a Macomer dei festeggiamenti per Sant'Isidoro, protettore dei raccolti e degli agricoltori. Tuttavia si può facilmente ipotizzare che, essendo   la Sardegna un'isola in cui la simbiosi tra il popolo e la propria terra di appartenenza è particolarmente forte, in tutte le sue manifestazioni, nessuna comunità sia esclusa  dai riti e le tradizioni che per secoli hanno scandito i ritmi delle stagioni e della gente Sarda, compresa anche quella del culto del Grano. Anche Macomer ha certamente condiviso, assieme a tutte le realtà sarde il momento della raccolta e gestione del Grano considerato di fondamentale importanza.

Sappiamo che il tempo della mietitura va da dalla metà di giugno alla metà di luglio. Prima dello sviluppo tecnologico si usava seminare e raccogliere manualmente il grano, operazione quest'ultima estremamente faticosa soprattutto perché svolta nei mesi più torridi dell'anno. Il mese di Luglio vedeva la fine delle operazioni di mietitura e proprio in questo mese Macomer festeggiava e festeggia ancora San Pantaleo. Non è difficile accomunare i due eventi e rendere patrono San Pantaleo, oltre che della città anche di questo importante momento della vita contadina.

Abbiamo documentazioni fotografiche di straordinaria bellezza che mostrano gli abitanti di Macomer in processione con il Santo adornato di "manugros de trigu" (fasci di grano) segno di devozione e ringraziamento, probabilmente per il raccolto abbondante e copioso ma anche perchè il grano è quell'elemento che caratterizza Luglio, mese dedicato al Santo Patrono.

Statua di San Pantaleo del francescano Antonio Cano, allievo del Canova, giunta a Macomer il 28 Luglio del 1832  (foto di Don S.Biccai)

Processione San Pantaleo, Macomer, Anni '30: si possono notare i mazzi di spighe portati in processione in onore del Santo Patrono

Processione di San Pantaleo: un gruppetto di bambini mostrano orgogliosamente "sos manugros", le spighe del miglior grano raccolte in mazzi

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